Storia delle terme

Gli antichi conoscevano benissimo il valore dell’acqua come mezzo per terapie salutari e come elemento igienico. il principio di cura termale era gia ben delineato e sviluppato in epoca romana, gra<ie anche all’enorme ricchezza di acque minerali presenti nel territorio europeo, ed era un fenomeno che dal il secolo a.C. aveva acquistato fama ed importanza: il console Cneo Cornelio Scipione, seppure mezzo paralizzato, partì da Roma per andare a prendere le acque a Cuma ed il poeta Orazio frequentava le terme di Baia dove c’erano sorgenti permanenti di acqua minerale. Numerosi scienziati ed eruditi poi segnalavano le acque termali come taumaturgiche e ne individuavano le varie proprietà ed applicazioni. Plinio il Vecchio suggeriva le acque calde per la cura della sciatica, per le malattie degli occhi, per le fratture e slogature, come lassativo, contro la gotta ed innumerevoli altri problemi di natura fisica e fisiologica. I testi medici dell’epoca classica consigliavano vivamente la terapia e le cure con acque termali: il Corpus Hippocraticum, attribuito ad Ippocrate di Cos, il padre della medicina, si può considerare il primo trattato di idrologia della storia.

La salute era dunque affidata moltissimo all’acqua e le sue proprietà non sfuggirono alla mente pratica dei romani: si vennero cosi a costruire delle stazioni di cure termali, come a Baia e a Cuma, laddove vi erano sorgenti sulfuree ed acque calde. La tipologia monumentale di questi stabilimenti è varia e si va da quelli di dimensioni ingenti e noti in tutto l’impero romano a quelli ridotti, situati in ambiente rurale o non inseriti in realtà urbane. Non è possibile quindi convogliare queste strutture termali entro schemi fissi, ma gli insediamenti mantennero alcune costanti dalle quali si può individuare il tipo di utilizzo delle acque: innanzi tutto il riscaldamento dei locali tramite ipocausti, cioè intercapedini nel pavimento e nelle pareti entro le quali passava l’aria riscaldata da un forno (praefurnium); poi era necessario un sistema di condutture per poter favorire l’adduzione e lo scarico delle acque; infine un percorso completo all’interno dell’edificio per poter far seguire il programma della terma ad ogni cliente. Era necessario perciò che vi fosse un calidarium con vasca di acqua al centro, un tepidarium dove potersi acclimatare prima di passare al frigidarium in cui ci si ritemprava dal bagno di sudore. Nel tepidarium, che di solito si trovava fra gli altri due vani, a volte era situata l’entrata e lo spogliatoio (apodyterium). Questo è lo schema fisso di ogni struttura termale in cui ogni momento del bagno necessita di un vano specifico e tutto si snoda lungo una forma assiale simmetrica.

Ma la tipologia delle terme salutari, cioè quelle dotate di sorgenti minerali, è molto variabile e difficile da inquadrare in rigide regole architettoniche. Loro caratteristica è comunque la presenza di altari, sculture, iscrizioni ed ex-voto che suggeriscono in origine un'interpretazione nettamente religiosa della fonte.

Ben diversa la concezione con cui si eressero i grandi stabilimenti termali di età imperiale, soprattutto a Roma, ma in generale in ambiente urbano. Questi infatti erano centri preposti piuttosto all’igiene ed alla cura del corpo attraverso bagni, saune, ginnastica e massaggi, e centri di ritrovo culturale e politico. Tale acqua non aveva solitamente proprietà terapeutiche, né del resto c’era l’intenzione che ne avesse, e quindi queste terme sono da differenziare da quegli stabilimenti edificati su sorgenti di acque minerali naturali. Praticamente si potevano avere sia terme cosiddette «imperiali» preferibilmente in contesto urbano, ma non escluso l’ambito rurale, e con acque riscaldate artificialmente, sia terme con acque sulfuree di grande fama e notorietà, frequentate anche oltre il loro aspetto curativo, come a Cuma e a Baia, sia terme in ambiente rurale dotate di sorgenti naturali di acque calde dove l’uso e la frequentazione erano esclusivamente a carattere taumaturgico. In tutti questi casi comunque restava fermo il concetto di fondo che vedeva in primo piano l’elemento base della salute per l'uomo nell’antichità: l’acqua.